venerdì 25 aprile 2008

Eredità partigiane



Vincenza Perilli, L'eredità dei partigiani, in Portici, n . 4/5 2006 [1]

A compimento di una lunga, complessa e travagliata genesi, che rimonta alla volontà espressa dai partigiani all’indomani della Liberazione, è stato finalmente istituito il Museo della Resistenza di Bologna che, dopo una cerimonia d’apertura il 21 aprile di quest’anno, vedrà concluso il suo allestimento in autunno con un’inaugurazione prevista per il 7 novembre. Collocato negli spazi attigui all’Istituto Storico Parri che ha trovato nuova sistemazione per i suoi archivi, biblioteca e mediateca nei locali recentemente ristrutturati dell’ex convento di San Mattia in via S. Isaia 20, il Museo si propone come luogo non solo di conservazione museale, ma anche – e soprattutto – di ricerca e attività didattica e divulgativa. Non è casuale, infatti, che nei depliant informativi quattro delle cinque sale che costituiscono gli spazi espositivi del museo, siano denominate “aule”. Come spiega Stefania Vellani, coordinatrice del progetto, i referenti privilegiati del Museo sono, nelle intenzioni, i giovani e soprattutto gli studenti: nei primi due mesi di apertura, il Museo ha visto la presenza di circa 600 visitatori, tra i quali molti giovani e quattro classi, di cui tre superiori e una media inferiore. Ed è stata proprio la scelta di privilegiare questo tipo di utenza, che spesso fatica ad avvicinarsi a questi temi rendendo difficoltosa la trasmissione della memoria storica, che ha determinato precise scelte nel tipo di allestimento prevalentemente virtuale, solo in parte determinate dall’oggettiva difficoltà di reperimento di tracce “materiali” di quell'esperienza.

La prima aula “L’antifascismo prima della Resistenza”, propone il tema nei suoi aspetti nazionali ed internazionali, in particolare per quanto riguarda la Guerra Civile spagnola, che funzionò come vera e propria “palestra” per molti volontari italiani – tra i quali molti bolognesi – che svolsero poi un ruolo fondamentale nella lotta partigiana. Questo tema è illustrato da materiale documentario, di cui solo una piccola parte in originale, da foto e da videomantaggi di filmati dell’epoca che il pubblico può visionare attraverso due postazioni, dalle quali si può accedere anche alla banca data sulla guerra civile spagnola, realizzata dall’IBC e dall’Istituto Storico Parri.

L’aula “La Resistenza dopo la Resistenza”, propone la proiezione, a ciclo continuo, del filmato Ora e sempre … Resistenza in Emilia-Romagna 1945-2005. Realizzato da Luisa Cicognetti, Lorenza Servetti e Pierre Sorlin in occasione del Sessantesimo anniversario della Resistenza e della Liberazione, il filmato è una videoinstallazione che, su tre schermi distinti (“Il contesto 11945-2005”, “In Emilia-Romagna”, “I percorsi della memoria”), ricostruisce la persistenza e le trasformazioni del riferimento alla Resistenza nella successiva storia d’Italia, attraverso materiali visivi della più diversa provenienza: spezzoni di programmi televisivi, documentari come La donna nella Resistenza di Liliana Cavani e il primo documentario sulla Resistenza Lettere di condannati a morte, materiali filmici, frammenti delle prime interviste a partigiani raccolte da Luciano Bergonzini.

Nella terza aula, un’istallazione permette al visitatore di navigare nei modelli virtuali di due tra i più significativi monumenti dedicati ai partigiani e alle vittime antifasciste bolognesi, ovvero il Monumento-Ossario dedicato ai partigiani alla Certosa di Bologna e il sacrario di piazza Nettuno. Questi modelli, che costituiscono le prime applicazioni messe a punto dal Museo Virtuale della Certosa, permettono non solo di percorrere le biografie dei caduti, ma di accedere a un gran numero di documenti, conservati in originale negli archivi dell’Istituto storico Parri, e qui elaborati e resi disponibili alla visione e alla lettura.

Nell’ultima aula, ancora in fase d’allestimento, è ripercorsa attraverso le interviste ad alcuni protagonisti della Resistenza bolognese, i filmati delle forze armate e le più significative immagini dell’archivio dell’Istituto Storico Parri, la vita a Bologna durante i mesi che vanno dall’otto settembre 1943 alla Liberazione avvenuta il 21 aprile del 1945. Alcune postazioni individuali permettono inoltre di consultare vari materiali, come l’intera raccolta di video interviste, alcuni dei più importanti fondi fotografici che illustrano la situazione di Bologna in guerra e il filmato Bound for glory, realizzato nel 1946 dall’Aviazione statunitense per ricostruire l’avanzata delle truppe alleate nel territorio bolognese e che è stato donato dall’Esercito statunitense all’Anpi e all’Istituto Storico Parri.

Infine, la Sala dell'ex Refettorio di San Mattia, è dedicata agli allestimenti temporanei. Dall'autunno questa sala ospiterà anche un programma di iniziative, tra cui una serie di incontri ceh si svolgeranno il mercoledì sera su temi inerenti alla Resistenza, anche in colaborazione co altri musei cittadini.

Il museo, ade ingresso gratuito, è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 16 al 19 e il sabato e domenica dalle 10 alle 13. Tel. 051 3397220

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[1] Oramai mi arrendo alla "mancanza di tempo" nonostante i miei continui tentativi di recuperarne un po' facendo tutto quello che altrimenti non riuscirei a fare (soprattutto qui ...) con la mia personale ricetta: sostituire il "fare a tempo perso" con "fare a sonno perso" ...
Mi arrendo e "reciclo" questo mio vecchio articoletto sul Museo della Resistenza per lasciare "traccia" di questa giornata qui in Marginalia, rinviando ai tanti bei post scritti in questa occasione dai/dalle blogger aderenti all'iniziativa lanciata da Mondine.it
Anche perché vorrei raggiungere la "staffetta partigiana" che stamattina porterà per le strade, in bicicletta, attraverso i luoghi della Resistenza, partigiane/i di ieri e militanti antifascisti/e di oggi. Una delle lapidi è nella via dove abito, un'altra poco lontana ricorda Amos Facchini, e poi la Battaglia della Bolognina, Caserme Rosse, Porta Lame...
La giornata si concluderà in Piazza dell'Unità, anche (ma non solo) con canti e danze.
E a proposito di musica vi lascio all'ascolto di Oltre il ponte, scritta nel 1957 da Italo Calvino, nella bellissima versione dei Modena City Ramblers contenuta in "Appunti partigiani". La voce è di Moni Ovadia.
Buona resistenza a tutti/e.



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