martedì 1 settembre 2009

La grande migrazione (in Intercity Notte, da Sud verso Nord)


Senza aria condizionata, con sporco ovunque soprattutto nei bagni in condizioni indescrivibili già alla partenza, bagagli e persone anche nei corridoi, quasi impossibile muoversi, in realtà difficile anche solo respirare. La metafora dello scompartimento ferroviario di cui parla Hans Magnus Enzensbeger (La grande migrazione, un piccolo libro del 1992, tradotto l'anno dopo da Einaudi, libro che offre ancora qualche spunto interessante), qui non funziona nello spazio (semplicemente non c'è spazio), ma si manifesta nei discorsi.

continua ...

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La fotografia (immigrati/e meridionali in partenza), è degli anni 50
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