domenica 13 maggio 2012

Il duce, le mamme e le marce per la vita

Per memoria: Forza Nuova, Opus Dei, Militia Christi, Movimento per la Vita, Legionari di Cristo e tante altre sigle e siglette di raggruppamenti pro-life dell'estrema destra cattolica e integralista (oltre vari esponenti del governo e tra questi la senatrice del Partito Democratico Maria Pia Garavaglia) oggi in corteo a Roma per la cosiddetta Marcia per la vita. Che cade proprio, e non è un caso, nel giorno della Festa della Mamma, istituita in Italia da Mussolini nel dicembre 1933 con il nome di Giornata della Madre e del Fanciullo. L'Omni (Opera nazionale maternità e infanzia) premiò allora con un viaggio a Roma le 93 madri più prolifiche d'Italia che furono festeggiate sulle note dell'Inno dei figli della lupa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...se avevamo ancora dei dubbi su: cosa sono quelli del pd!

Marginalia ha detto...

Siamo di fronte a un preoccupante "ritorno" (e condivisione/ diffusione) di presupposti naturalisti, biologisti, antifemministi,populisti e in definitiva fascisti

liadiperi ha detto...

E in Grecia,i neo-nazisti distribuiscono opuscoli omofobi e minacciano i migranti,che "saranno i prossimi"...

Non è un caso questo ritorno in paesi come italia e grecia, che non hanno mai fatto i conti con il loro passato.

Un saluto, cara.

riccardo u. ha detto...

Ciao Vincenza!
Il ritorno di questa sotto (ma MOLTO sotto) cultura dipende purtroppo da un generale imbarbarimento della nostra società e del nostro Paese.
Ecco perchè ritornano concezioni naturalistiche di tipo medievale (la lex naturalis di cui parla Benedetto XVI, peraltro criticata a suo tempo da teologi come il card. Haring);
il concetto di corpo come intrinseca fonte di peccato e/o di dannazione;
la donna come tentatrice-peccatrice;
assurde nostalgie per "l'ordine" che c'era una volta, ecc.
Se poi a tutto questo aggiungiamo complicità anche di forze che dovrebbero essere di sinistra, beh, allora è peggio che andar di notte...
Come uomo, devo confessare la difficoltà che incontro a far capire agli altri uomini la fondamentale ingiustizia (anzi complesso di ingiustizie) di cui è vittima la donna.
Il "massimo" che mi dicono, per es. di fronte al fatto che circa l'80% degli stupri avvengono ad opera di parenti o amici di famiglia, è che sarebbero "malati." (in effetti, vorrei vedere il contrario!)
A nessuno, o a pochissimi viene il sospetto che si tratti di una mentalità che va inquadrata e denunciata sotto le categorie padrone (uomo) schiava (la donna).
Scusa la lunghezza ed il probabile esser andato fuori tema.
Un caro saluto!

P.s.: che cosa pensi di Michela Marzano? Di lei non ho ancora letto niente perciò non so come valutarla.